AVANTGARDE / EXPERIMENTAL












COSMOGONIE
2017
Insieme a T.S.I.D.M.Z. - progetto post-industrial/dark-ambient di Solimano Mutti in cui confluiscono molti generi della musica moderna, popolare e sperimentale - Carmen D'Onofrio ha stabilito un sodalizio a due con tematica concettuale inedita, intitolata "Cosmogonie".
Il lavoro, concepito in tre andamenti, rielabora in chiave elettronica e lirico/industriale il tema delle cosmogonie e delle età umane. 'Cosmogonie' è la cosmogonia del Tutto, vista, elaborata e proposta in maniera originale, sia concettualmente che musicalmente.
Per ogni sezione sono stati individuati passaggi letterari significativi, estratti e rielaborati da opere e scritti relativi alla tematica trattata.

Cosmogonia I - Enûma Eliš (estratto dal poema cosmogonico babilonese “Enûma Eliš”, in lingua accadica)
Cosmogonia II – Ālef andar burzwār (il cui testo e la cui cantillazione, provenienti da due manoscritti partici in scrittura manichea della collezione Turfan di Berlino, sono stati recentemente pubblicati dal Prof. Enrico Morano in un articolo apparso in: Der östliche Manichäismus im Spiegel seiner Buch- und Schriftkultur. De Gruyter, Berlin, 2018)
Cosmogonia III - Poesia dell'anello (estratto dal Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien, in lingua quenya)


SCIMMIE
2014
Colonna sonora di un film sperimentale di Roberto Scavolini (dal titolo emblematico “L’apocalisse delle scimmie”), ancora inedito. Il compositore Luigi Porto ci accompagna tra generi e stili, mantenendo l’aura di schizofrenico mistero attorno al film e alla sua colonna sonora. Tra campionamenti di musica concreta, documenti sonori, cori gospel, un'Ave Maria in russo, un rapper di Brooklyn, nelle sue varie identità, senza paura di cadute di stile, questo disco cerca di parlare linguaggi stranieri a tutti. La contraddizione, la schizofrenia, ritualizzate e mostrate non come contaminazione, ma lotta.
CONCERT ON NOTHING
2012
Carmen D’Onofrio - voce (Aria) / oggetti sonori
Claudio Lugo, conductor
Macao - letture / gesti / oggetti sonori
La performance Concert on nothing nasce dall’idea di usare il testo della “Conferenza sul niente” (Lecture on nothing, 1950) - testo fondamentale della poetica cageana - ampliandolo dalla dimensione del solo conferenziere, per il quale fu composta, a quella di un collettivo polifonico di voci ‘regolato’ nel tempo dallo schema strutturale del Concert for piano and orchestra (1958) e con la esecuzione in contemporanea di Aria, dello stesso anno; accoppiamento che fu previsto dallo stesso compositore nordamericano. Il direttore del Concert rappresenta con le braccia il movimento della lancetta di un cronometro che continuamente accelera e rallenta a dismisura e gli esecutori, che vi si devono rapportare, sono ‘forzati’ a misurarsi con l’imprevedibilità dello scorrere del tempo rimodellando l’esecuzione della propria parte nel momento stesso della performance. Il tempo musicale, dalla dimensione ‘scandita’ dell’epoca classica, passando per la plasticità che fu congeniale ai romantici, approda qui alla modernità di un ‘relativismo’ radicale che è cifra connotativa del pensiero novecentesco.
Ogni voce del Concert - in questo caso le letture individuali della Lecture on nothing - pur restando isolata si intreccia in una polifonia perennemente mutevole che gli esecutori e lo stesso direttore possono conoscere e verificare solo nell’atto dell’esecuzione; cosa che suggerisce come, in quegli anni post-bellici, ciò che premeva alle avanguardie più che esprimere il senso di una rappresentazione definitiva, ‘confezionata’, fu il mettere in scena lo stesso processo di sperimentazione nel suo attuarsi.





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