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FOLK NOIR / NEOCLASSICAL

camerata mediolanense

LE VERGINI FOLLI_2017

Questo nuovo lavoro della Camerata Mediolanense, caro Ascoltatore, ti apparirà inattuale e in effetti lo è.

È inattuale per il linguaggio musicale, basato sull'armonia tonale oggi fuori moda. È inattuale per i testi, perché attorno a due sonetti di Petrarca (da considerare un'appendice del nostro precedente lavoro) vi sono poesie scritte da donne italiane del passato, letteratura dimenticata che chiamano "minore". È inattuale per la strumentazione che mette in primo piano il pianoforte in tutto il suo (datato) romanticismo.

Ma noi, più passa il tempo, più ci allontaniamo dal Presente, e più ci sentiamo fuori luogo e fuori tempo. Facciamo del nostro meglio servendoci dei mezzi oggi a nostra disposizione, quindi non diciamo no alla tecnologia (che nelle tracce di quest'opera è presente, in particolare nell'uso degli effetti). Eppure il nostro sguardo resta costantemente rivolto alle esperienze artistiche ed estetiche del Passato, che ci risultano più gratificanti di quelle odierne.

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Fondato a Milano nel 1994 dalla clavicembalista/musicologa Elena Previdi, il collettivo riunisce persone interessate a fare (e a riflettere sulla) musica "antica e moderna", nello spirito dell'antica Camerata Fiorentina.

L'opera compositiva della Camerata Mediolanense si ispira alla musica antica italiana, alla lirica ottocentesca e alle arcane sonorità del mondo pagano, rese grazie all'utilizzo di un imponente apparato percussivo. Filtrata da una sensibilità intimista e a tratti decadente, si apre al sapere esoterico con raffinatezza ed originalità, fondendo sapienza accademica e sperimentazione elettronica.

Le Vergini Folli è suonato su pianoforti che risalgono alla fine dell'Ottocento e all'inizio del Novecento, tra cui uno Steinway gran coda di alto profilo; la meccanica di questi strumenti (in particolare gli smorzi) non sempre è silenziosa: il fenomeno, oggi da molti considerato un difetto, a mio avviso invece contribuisce al fascino del suono, che risulta vivo e presente. Se sei abituato alla sonorità pulita e asettica del plug-in di pianoforte, lo strumento "reale" ti potrà lasciare perplesso, ma ti assicuriamo che una volta ambientato troverai l'esperienza uditiva ben più gratificante.

Le voci delle tre dame Chiara Rolando, Carmen D'Onofrio e Desiree Còrapi e quella dell'unico protagonista maschile 3Vor sono state registrate da Paolo Siconolfi esaltandone la naturale presenza e purezza, e preservandone al massimo l'immediatezza dell'esecuzione.

L'intervento dell'Altro Coro di Milano diretto da Giancarlo Vighi ha dato spessore a due brani, uno dei quali vede anche la partecipazione di una sezione di voci bianche. Due altri brani sono stati arricchiti dalla gradevole presenza di una viola contralto, suonata da una giovane musicista.

Per finire, benevolo Ascoltatore, scordati di apprezzare questo disco se non riesci ad ascoltarlo con tutta calma. Si tratta di un lavoro denso e l'ascolto frettoloso non lo premia, ma al contrario lo umilia. L'ordine in cui ascoltare Le Vergini Folli non deve essere necessariamente quello da noi scelto, ma può essere liberamente ricreato da te stesso ad ogni ascolto.
Elena Previdi

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ARGINE

Il gruppo nasce nel 1992. Partendo da sonorità post-punk approdano col passare del tempo ad una dimensione più acustica (mai disdegnando, però, soluzioni elettriche e d'impatto), fino ad arrivare ad elevatissimi momenti di puro classicismo, elemento quest'ultimo evidente soprattutto nelle versioni in studio dei brani. La musica degli ARGINE è anche influenzata da sonorità che richiamano luoghi e tradizioni mediterranee. I temi trattati sono intimisti e decadenti.

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Si contrappone al "concept"  del CD d'esordio "Mundana Humana Instrumentalis" che sviscerava il concetto d'armonia in ogni sua sfaccettatura seguendo quella che era la gerarchia greca elaborata prima da Pitagora poi da Boezio: Mundana (armonia del cosmo) Humana (armonia del corpo) Instrumentalis (armonia propriamente detta del suono). "Luctamina in rebus", invece, sviscera il concetto di conflitto: da quello cosmico a quello generato dall'astio e dalla sete di potere dell'uomo.

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Si tratta di veri e propri gioielli poetici dotati di una grazia mirabile e leggera: pietre preziose incastonate in un lavoro intenso, intriso di atmosfere, dove sopra tutto spicca la melodia, una meticolosa sensibilità nel ricavare emozioni e le canzoni sostenute dalla angelica voce di Carmen D’Onofrio e dal recitato affascinante e sempre presente di Corrado Videtta.

Melania Capuozzo su L'Erba della Strega

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Very striking on this cd is the variation in styles, instruments (the 5 bandmembers are aided by no less than 10 guest musicians) and moods. Argine demonstrates a great richness in ideas and talent here. Because of the variation each song is a little surprise. On the album you will find alternating male and female vocals, beautiful string playing and great melodies. It’s hard to pick a favourite track, for some reason the songs seem to form a coherent whole. I’ve listened to this album quite a lot now, but I can’t get enough of it. Recommended! leggi recensione


« Magiche Armonie » est l’un des petits chefs-d’œuvre de cet album. Il commence de manière très douce…une guitare et la voix de Carmen, puis le morceau gagne de l’ampleur. La voix de Carmen se fait plus profonde et plus ronde, le piano et le violon l’accompagnent à merveille. Un refrain tout empreint de magie et de tant de force. Dialogue incessant entre deux opposés. Superbe !!! « Vene d’Acero » est plus martial. Voix féminine qui commence comme lors d’une procession. La voix de Marco se fait lourde et semble nous raconter une sombre histoire. La voix de Carmen en toile de fond nous fait entendre toute sa profondeur et sa beauté. Un tourbillon d’émotion, un pur enchantement. « Arm » superbe ballade ou instrument et voix se mêlent à merveille. « Mosaico » est instrumental. On se croirait plongés en plein Moyen-Age. Le coin du feu et la magie opère… un délice ! « Gelsemio » beau ! « Immoto nel vento » nous plonge à nouveau dans la féerie. La voix de Carmen se fait cantatrice, un pur bonheur. leggi recensione
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Nel dicembre del 2015 su BLOW UP #211 è stata pubblicata una lunga retrospettiva sul Folk Noir, in cui - a firma Paolo Bertoni - sono stati segnalati e recensiti i 20 dischi essenziali del genere, tra i quali compare un solo disco italiano, "Luctamina in rebus" degli Argine.
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Era il 2000 e, sebbene fosse molto giovane, nonché al suo primo lavoro discografico, Carmen D'Onofrio lavorò attivamente all'opera, scrivendo testi, componendo melodie, partecipando agli arrangiamenti e contribuendo alla realizzazione dell'artwork.
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L'album fu pubblicato l'anno successivo dal trittico Oktagon/Misty Circles/Wolf Age, per poi essere ristampato nel 2011 dalla Ark Records, in occasione del decennale dalla sua uscita.

web design ©Giulia Airoldi

backing picture ©Elisa Magnoni/Endenocte

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